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Cattelan e Cappato: la propaganda liberal vacilla

È recentemente partita la seconda edizione del programma “Stasera c’è Cattelan”, contenitore della seconda serata di Rai 2 con al timone il noto conduttore televisivo, Alessandro Cattelan, passato sulle reti di Stato nel 2021 dopo un decennio di esperienze su Sky, dove, tra le varie cose, ha condotto un programma quasi del tutto simile, se non nel titolo, a quello proposto per la tv pubblica. Lo spettacolo, infatti, segue l’esempio dei late show di impronta statunitense, condotti in questi decenni da David Letterman, Jay Leno e Jimmy Fallon, nei quali l’ospite di turno si presta a svolgere delle divertenti scenette comiche con il conduttore dopo una breve intervista, e il bacino di provenienza del possibile intervistato è vario, tant’è che capitano spesso esponenti della politica.


La differenza sostanziale tra i late show americani e lo spettacolo di Alessandro Cattelan risiede proprio nella provenienza politica degli intervistati, in quanto, se David Letterman ha intervistato sia il Presidente Barack Obama che il futuro successore Donald Trump, riservando loro lo stesso trattamento, i politici comparsi nella precedente stagione di “Stasera c’è Cattelan” appartengono invece solo ed esclusivamente all’area progressista. Il conduttore infatti, in data 21 marzo 2023, ha intonato il famoso brano di John Lennon, ”Imagine” con la neosegretaria del PD EllySchlein al pianoforte, dopo una breve intervista nella quale sono stati toccati i temi del riconoscimento delle famiglie arcobaleno e del cambiamento climatico, e dopo aver commentato simpaticamente con lei i suoi tweet più agguerriti. Due mesi prima invece, era stato ospitato l’attivista Marco Cappato, al quale il presentatore aveva lasciato esporre senza troppe interruzioni le proprie concezioni politiche e aveva permesso di raccontare le proprie esperienze vissute nell’accompagnare Piergiorgio Welby e Dj Fabo al suicidio assistito. A queste due interviste si aggiunga poi l’ospitata di Edoardo Franco, vincitore dell’ultima edizione di Masterchef, col quale sono stati consumati allegramente degli insetti, recentemente introdotti nei nostri supermercati benché il dibattito sul loro utilizzo gastronomico sia molto acceso e la posizione della destra sia netta.





Sorge dunque spontanea una domanda: come mai in questi salotti televisivi non sono ancora stati aperti agli esponenti della destra? Eppure alla destra non è mai mancata una buona dose di ironia, basti pensare ai fasti del Cavaliere, ma anche Salvini si prestò, tempo addietro, alla berlina di Crozza o alle copertine ‘desnude’ di qualche rivista sciocchina. Forse, però, a destra siamo persone non di gradite nei programmi dell’élite progressista che ancora monopolizza l’informazione e le istituzioni culturali del nostro Paese.


Poco male, la propaganda liberal questa volta ha fatto cilecca: Marco Cappato, sostenuto dall’accozzaglia liberal-progressista (Centrosinistra, M5S, Italia Viva, etc), ha perso le elezioni suppletive al Senato del collegio di Monza, rimasto vacante dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, e vinto nella giornata di ieri da Adriano Galliani. Un bello smacco per il fronte progressista!



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