La sinistra dichiara guerra alle sagre
- Redazione
- 19 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 20 giu
Ancora una volta il PD attacca a testa bassa e senza vergogna le tradizioni lombarde. In quest’occasione ad Albiate, in Brianza, stravolgendo completamente il programma della storica Sagra di San Fermo, celebrata nel paese per ben 416 anni.
Ad essere finito sotto la scure dei progressisti è in particolare il carattere tipicamente contadino della festa. Infatti, l’amministrazione comunale a guida PD, dopo il mancato rinnovo della convenzione con i volontari del Gruppo Amici di San Fermo, da sempre l’organizzatore degli eventi e della cucina, ha deciso di eliminare i concorsi della “urtaja”, ovvero degli orti, e della “busecada”, cioè della migliore trippa, oltre alla sfilata dei trattori, momento di grande orgoglio per gli agricoltori locali, andando dunque a recidere il legame della sagra con il suolo e con le tradizioni rurali di Albiate.
Se questo non bastasse l’amministrazione comunale è diventata anche nutrizionista. Infatti, saranno eliminate anche le tradizionali salamelle, presenti sostanzialmente in ogni sagra lombarda che si rispetti, ad Albiate tipicamente offerte ai pensionati. Il motivo è presto detto, il maiale fa male agli anziani (o forse agli islamici?). Viene da chiedersi se, già che c’erano, non fosse opportuno inserire una bella farinata di grilli in sostituzione. Insomma, “vivere da malati per morire sani” pare che sia divenuto il nuovo motto di Albiate, o almeno della sua amministrazione comunale.
Questo attacco frontale alla tradizione è stato sin da subito aspramente criticato dal brianzolo Alessandro Corbetta, Consigliere regionale da sempre impegnato nella difesa dei costumi locali e contadini, che ha dichiarato: “Sono sconcertato, così come lo sono gli organizzatori dell'associazione Amici di San Fermo e i tanti cittadini oggi delusi e disorientati a fronte di una riprogrammazione totale della festa secolare, ignorando l’opinione dei volontari e cancellando quei momenti di aggregazione e di festa che da sempre hanno unito le generazioni. Da quanto si apprende verrebbe rivoluzionata la mostra zootecnica, niente più concorso della “urtaja”, niente “busecada”, neppure la sfilata con i trattori tanto amata dai più piccoli, tutti elementi che ricordano le radici contadine del nostro territorio e che evidentemente non sono più graditi alla sinistra di oggi”.

Corbetta continua incalzando: “Ma veramente siamo arrivati al punto di cancellare da una sagra che lo scorso anno ha compiuto 415 anni anche i principali piatti della nostra cucina tipica, che peraltro si fonda sui derivati della carne del maiale? È davvero incredibile anche solo pensarle certe idiozie. Spero che vi sia un deciso ripensamento e torni il buonsenso ad Albiate. Non resteremo certo a guardare mentre i volontari vengono mortificati e la secolare Sagra di San Fermo per come l’abbiamo sempre conosciuta viene azzerata, calpestando la nostra cultura e le nostre tradizioni”.
Matteo Mauri (Coordinatore Lega Giovani Lombardia) e Francesca Villa (Coordinatrice Provinciale Lega Giovani Monza) aggiungono: “Questo è l'ennesimo episodio che segue il filone del politicamente corretto, un sistema che vuole eliminare i nostri valori e le nostre radici. Come Lega Giovani Brianza, insieme al nostro Capogruppo Corbetta, abbiamo organizzato un gazebo con salamella annessa, simbolo di tradizione, identità brianzola e non solo. Ci hanno tolto tutto: la libertà di dire il proprio pensiero, le battute, la nostra storia, il Natale e le nostre feste, il presepe… e ora vogliono toglierci anche la libertà di scegliere cosa mangiare”. “Di questo passo un domani ci vieteranno anche di essere brianzoli?” conclude Villa.
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