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#GIUSTIZIAGIUSTA - Giovani e Giustizia: ora tocca a noi!

Intervista all’avvocato Antonio Finelli, membro dell’Ordine degli avvocati di Milano.

A margine dell’incontro di apertura della campagna di raccolta firme referendaria per l’indizione degli ormai noti quesiti in tema di riforma della giustizia e dell’ordinamento della professione giudiziaria, l’avvocato Antonio Finelli, membro dell’ordine forense di Milano, ci ha concesso questa intervista per spiegarci il perché noi giovani dobbiamo sostenere questa campagna referendaria sul tema giudiziario.


Quali sono le problematiche principali del nostro sistema giudiziario ? Perché ricorrere al mezzo del referendum abrogativo?

I quesiti referendari sono tutti di eguale importanza, perché hanno l’intento di riformare alcune parti del nostro sistema giudiziario. Per esempio per quanto riguarda la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti c’è già una proposta redatta dalla commissione bicamerale dedicata ma giace in parlamento, essa prevede la limitazione della possibilità di cambiare funzione durante il servizio, che attualmente è a quattro. Relativamente a questo punto, sarebbe opportuno che il parlamento si pronunciasse in merito alla ridefinizione della carriera e delle norme concorsuali. Sarebbe opportuno che la figura del Pubblico Ministero, diventi indipendente dal procedimento, puntando al modello degli Stati Uniti d’America. La legge Severino così come è formulata ha rovinato la vita ad alcuni politici amministratori implicati in procedimenti penali, che poi sono risultati assolti, perché innocenti. Vi è inoltre la questione relativa alla responsabilità civile dei magistrati che devono rispondere delle proprie azioni. Per concludere c’è la questione delle “correnti” nel Consiglio Superiore della Magistratura che impongono un numero minimo di firme per essere eletti, se venisse abolito il numero minimo di firme si permetterebbe anche agli indipendenti di candidarsi, inoltre bisognerebbe dare la possibilità ai membri “laici” di candidarsi, questo lo dico per esperienza personale in quanto sono stato referente per il mio Ordine per i rapporti con i Consigli Giudiziari-CSM, sarebbe opportuno che i laici (eletti dai magistrati) abbiano diritto di tribuna all’interno del CSM, anche se non avrebbero peso a livello di valutazione disciplinare (dei procedimenti contro magistrati in servizio, ndr). Bisognerebbe sostenere la battaglia per questi motivi.


Secondo lei ci potrebbe essere un rigetto da parte della Corte Costituzionale su qualche punto relativo ai quesiti? Ritiene, inoltre, che ci voglia una riforma più organica del Titolo IV della Costituzione (Ordinamento Giudiziario della Repubblica)?

Non temo un rigetto dei quesiti da parte della Consulta se non per qualche questione tecnica.

Certo è che questo referendum porterà un obbligo istituzionale del parlamento nei confronti dei cittadini, in quanto per attuare la volontà popolare si dovranno modificare disposizioni normative di ogni livello, al fine di adempiere al mandato ricevuto. La questione che più mi preoccupa e che il referendum possa essere non valido per mancato raggiungimento del quorum (50%+1 degli aventi diritto al voto, ndr).


Perché noi giovani dobbiamo essere interessanti al tema della giustizia?

Purtroppo molti giovani vedono la giustizia come una “cosa lontana”, che non vi appartiene finché non vi tocca da vicino. Non è cosi perché vi rapportate spesso, con le forze dell’ordine che seguono nell’esercizio delle proprie funzioni, i dettati dell’ordinamento giudiziario. Pertanto vi preoccupate solo quando “tocca a voi”, questo è l’errore perché è necessario che preventivamente siate informati dei vostri diritti e doveri. Informarsi, anche tramite i mezzi tecnologici, è importante anche per avvicinarsi alla politica, perché se ben informati potete lottare per i vostri ideali e trasmettere con convinzione le vostre idee.


Proprio per sostenere questa battaglia la Lega Giovani ha organizzato un tour in ogni parte d’Italia per spiegare ai giovani che il tema della Giustizia riguarda anche loro. A tal proposito abbiamo sentito il nostro Coordinatore Federale, il deputato Luca Toccalini.


Luca, perché questo tour e quali sono i nostri obiettivi e aspettative al riguardo?

Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare anche i giovani per questa battaglia, in quanto anche se non si sentono direttamente interessati potrebbero in futuro averne a che fare. I giovani saranno la nostra futura classe dirigente del nostro paese, è doveroso doverli renderli partecipi di questo che potrebbe essere un cambiamento epocale , in quanto tocca importanti settori del nostro ordinamento. Andremo in tutta Italia e sarà inoltre un’occasione per ascoltare altri temi che coinvolgono i giovani dalla scuola, all’università e al lavoro, oltre che al principale tema della giustizia. Questo tour è dedicato anche a tutti gli amministratori locali, nostri e di altri partiti, che hanno talvolta il timore di svolgere la propria funzione, per non rischiare procedimenti giudiziari. Non sarà un referendum contro qualcuno, ma sarà per migliorare il sistema giudiziario del nostro paese.

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