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NON È UN PAESE PER GIOVANI: DISASTRO SCUOLA ULTIMO ATTO DI UNA COMMEDIA SENZA FINE

Ministro Azzolina bocciata. Senza appello. Ed con questa considerazione, d’obbligo, che dobbiamo inaugurare il primo numero de “Il Carroccio.”


Ad essere precisi però la bocciatura andrebbe estesa a tutto un Governo che certo non svetta per la presenza di menti illuminate. Analogo discorso potrebbe essere fatto anche per la gran parte degli esecutivi precedenti, che possono vantare un comune denominatore: l’aver messo all’ultimo posto dell’agenda politica le tematiche riguardanti i giovani.


Se da un lato politici e politicanti si cimentano in discorsi solenni sull’importanza dei giovani, sul versante dei fatti la realtà è desolante: da troppo tempo in questo Paese i ragazzi sono considerati l’ultima ruota del carro. Non ritenere primario e centrale il futuro del nostro territorio, facendo scappare i talenti all’estero e offrendo una prospettiva da fame a chi rimane, dimostra la miopia e la stupidità di certi governanti.


Bisogna dirlo chiaro: un Paese che non investe nei giovani è una realtà destinata a perire, di morte lenta e dolorosa. Non c’è traccia di azioni concrete per incentivare la natalità, il mondo del lavoro (quello vero, non quello degli stage non retribuiti o pagati con la mancetta) rappresenta un’utopia, la casa è praticamente un miraggio, nessuna la tutela delle giovani coppie e gli altissimi livelli di disoccupazione giovanile son divenuti una costante.


Reinterpretando liberamente il titolo di un celebre film dei fratelli Coen, verrebbe da dire che l’Italia “non è un Paese per giovani”.


Per questa ragione il disastro Azzolina è soltanto l’ultimo triste atto di una brutta commedia, una storiaccia che viene da lontano, che ha per protagonista una politica che si è dimostrata incapace, avara verso il futuro e in buona sostanza indegna di un Stato che possa dirsi sviluppato.


E pensare che bastava così poco per non arrivare a questo livello, almeno per quanto riguarda la ripresa delle scuole post-emergenza. Hanno avuto 6 mesi per preparare il rientro degli studenti nelle classi e l’unica geniale idea che queste menti superiori sono riuscite a partorire sono stati i banchi a rotelle…

Gli stessi che per qualche onorevole pentastellato rappresenterebbero “il futuro”.


Forse perché il futuro (il loro) se lo immaginano ancora su qualche bella poltrona, a scaldare il proprio fondoschiena. Non stanno certo a pensare alla ristrutturazione degli ambienti scolastici, alla bonifica dei quintali di amianto ancora presenti, o banalmente a interventi strutturali e di ammodernamento, ormai necessari nelle nostre scuole.


No, a loro non frega nulla. Poco male se a qualche alunno cascherà un pezzo di controsoffitto sulla testa. Ma forse il colpo di genio sta proprio nella possibilità di potersi spostare in tempo. Grazie ai banchi a rotelle, ovviamente.


Povera scuola, poveri giovani, povero Paese.


Alessandro Verri

Coordinatore Nazionale Lega Giovani Lombardia

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