Mentre nel nostro Paese i nostalgici del clima da “guerra fredda” invocano un
nemico sconfitto dalla storia, si è tentato un “sacco”, e a farne le spese doveva
essere come sempre la Lombardia, unico motore di un paese che guarda sempre
al passato, per non affrontare i problemi attuali e tantomeno a programmare il
futuro. Grazie alla Lega, che ha disertato il CDM, a fronte del pieno dissenso a una delega
in bianco, per riformare il catasto e aggiornare i valori di calcolo dell’imposta, si è
evitata un’ulteriore stangata fiscale.
Andiamo per ordine.
In Italia i valori catastali sono determinati da stime che, nella maggior parte dei
casi, non corrispondo ai valori reali di mercato, essendo inferiori. La riforma del
catasto avrebbe l’obiettivo di sanare le differenze tra valore catastale e valore di
mercato dal 2026, però questo sarebbe l’anticipo di una stangata, che porterebbe a
un vero prelievo sui patrimoni immobiliari, l’idea tanto amata da alcuni.
Un altro punto che toccherebbe la riforma, sarebbe quello di far emergere gli abusi
edilizi o le cosiddette “case fantasma” e in certi casi addirittura interi paesi non
accatastati, fenomeno principalmente non presente in queste zone, ma figlio di
un’assenza prolungata delle istituzioni Statali.
Sul valore catastale si calcola sia una tassazione reddituale simulando che il bene
seppur a disposizione del proprietario produca un reddito ai fini di imposta
(concorra alla base imponibile IRPEF redditi fondiari) che una tassazione di tipo
comunale per l’abitazione o attività diversa dalla prima casa (Imposta municipale
unica ). La riforma mira a sostituire i valori di estimo ovvero determinati da valori catastali,
con i valori di mercato, questo si traduce in una stangata che si rivale specialmente
nelle città e nelle località di villeggiatura. Tradotto in cifre, chi dovesse avere un
immobile di medie dimensioni diverso dalla prima casa (per ora) o un negozio
andrebbe a pagare una stangata di migliaia di euro l’anno. La casa è per i più una
conquista fatta di sacrifici e mutui , voglio ricordare che chi affitta il proprio
immobile, paga già le imposte e spesso il conduttore non è neanche tutelato da
morosi e occupazioni abusive.
A fronte della mediazione dei nostri ministri e delle promesse fatte dal presidente
Draghi al nostro Segretario Federale, Matteo Salvini, ci auguriamo che il 2026 sarà solo l’anno
dell’autonomia e delle Olimpiadi, non di certo un anno di salasso fiscale.
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